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Lui & Lei

Il pescatore


di iltiralatte
25.07.2024    |    2.524    |    2 6.5
"-Magda, domenica vorrei andare a pescare..."
N.D.A. Un piccolo difetto di Annunci 69 è quello di non aver creato una categoria per racconti ironici o semplicemente divertenti.
Questa sarebbe la giusta categoria per questa storia. Io comunque mi sono divertito molto a scriverla, auguro a tutti voi di poter fare lo stesso leggendola.

Come tutte la mie storie pure questa è frutto esclusivo della mia fantasia per cui ogni riferimento a persone o cose realmente esistenti è puramente casuale. (omaggio a Brassens cui mi sono liberamente ispirato)

Questa è una storia di soprusi e di tradimenti di cui io sono felicemente la vittima.
Ai miei tempi era normale che un uomo si accasasse, si prendesse una moglie per farle fare tanti bambini e creare così un famiglia felice.
Io ebbi la ventura di trovare una bella biondina, ben carrozzata, condiscendente nei miei riguardi: insomma la moglie e madre dei miei figli perfetta, così me la sono sposata.
Dopo il matrimonio le cose sono andate veramente bene, almeno fino al momento in cui Mario non mi ha chiamato al telefono:
-Alfonso domenica andiamo a pescare. Vieni anche tu?
-Sai che ho sempre amato la pesca Mario: verrò volentieri. Riservami un posto in comitiva e preparatevi tutti ad essere sommersi dal numero delle mie prede.
Facile accordarsi con questo conoscenti, più complicato accordarsi con Maddalena, la mia mogliettina.
-Magda, domenica vorrei andare a pescare.
-Dove Alfonso?
-Io e gli amici avremmo organizzato una battuta di pesca sul torrente ****
-Bello! Posso venire anch’io?
-Sai pescare Magda?
-No ma potrei portare dei panini e, quando ti interromperai per mezzogiorno potremmo fare un picnic sul prato
Ero un po’ dubbioso, ma potevo rispondere di no alla mia mogliettina?
Invece del pulmino della comitiva ho raggiunto il posto con la mia vettura. Quattro chiacchiere con gli amici mentre indossavamo l’attrezzatura, un rapido bacio a Maddalena e via, lungo il torrente a cercare trote.
Ho tardato un pochino a mezzogiorno. Maddalena aveva apparecchiato un sontuoso coperto: arancini al tonno, panini imbottiti con ogni tipo di salumi. Io mi sono accontentato di un po’ di pane e formaggio innaffiato da una generosa birra.
-Sai amore? Devo restare leggero. Non posso rischiare un abbiocco mentre sono in mezzo all’acqua: il torrente può risultare pericoloso!
-Perché intendi pescare anche oggi pomeriggio? Ed io che faccio? Sola mi annoio.
Quella volta io mi sono adattato alla mia sposa rinunciando così a vincere la gara di pesca.
Mentre la accompagnavo lungo i sentieri che costeggiano il corso d’acqua potevo ammirare gli amici che catturavano a più non posso.
Maddalena si divertiva e rideva, io, che la accompagnavo, rimpiangevo e sospiravo.
Quella giornata ha avuto finalmente termine e, lungo il viaggio di ritorno, ho potuto chiarire con la mia sposa.
-Allora Magda, cosa ne pensi della giornata?
-La mattina è stata noiosa amore: tu non c’eri ed io, dopo aver preparato il picnic in dieci minuti mi sono ritrovata senza nulla da fare. Noia allo stato puro! Poi però il pomeriggio con te al mio fianco è stato molto bello. Tu invece che mi dici?
-Per me è stato vero il contrario amore. La mattina è stata entusiasmante, con un mucchio di catture, Il pomeriggio, invece, nonostante la tua presenza, vedevo gli altri pescatori nel torrente e mi immaginavo al loro posto, In quei momenti ti stringevo a me … ma tu non sei un pesce!
-Abbiamo un problemino allora Alfonso.
-Si Magda, a me piace pescare ma quando prenderò la canna non credo proprio che ti proporrò di seguirmi ancora: sarebbe perfettamente inutile annoiarsi, sia pure a turno, in due. Non credi?
Lei mi ha baciato teneramente una mano:
-Hai ragione Alfonso, Questo è il tuo hobby ma nessuno dice che debba essere pure il mio. Le prossime volte vai pure da solo: io mi troverò qualche cosa che mi piaccia pur restando a casa.
L’accordo era stato concluso e si era rivelato più semplice del previsto per la sua conclusione.
D’ora in poi avrei potuto liberamente pescare senza preoccuparmi di mia moglie.
Il sabato successivo, baldanzosamente, le ho comunicato:
-Domani ho in programma un’altra giornata di pesca. Devi capire che, quando si apre la stagione, noi pescatori intendiamo sempre sfruttarla al massimo del possibile.
- È. il tuo divertimento amore, vai pure e non preoccuparti per me. Qui nel mio ambiente mi troverò qualche cosa da fare che piaccia a me.
Mi ha dato un lungo bacio appassionato ed io mi sono sentito al settimo cielo.
Che fortuna aver trovato una donna così comprensiva! Sono certo che in tutto il mondo non ne esista un’altra pari a lei.
La domenica successiva sono tornato dalla battuta recando un ricco bottino di pesce e lei mi ha accolto sulla soglia un po’ accaldata e scarmigliata ma sicuramente soddisfatta e felice.
-Come è andata la battuta di pesca?
Le ho mostrato orgoglioso il mio bottino:
-Bene amore! Guarda! E tu? Ti sei annoiata?
-Solo un momento caro, poi mi sono ricordata di un passatempo che mi piaceva molto quando ero ragazza e lo ho ripreso. Da allora la noia è scomparsa
-Bene! Ognuno di noi ha trovato le attività che predilige. Avevo un po’ di rimorso nell’abbandonarti sola in casa la domenica, ma questo mi tranquillizza.
-Certo vai tranquillo! Poi a casa il nostro lettone è comodissimo. Dormire un po’ dopo essermi divertita non può farmi che bene.

Tre domeniche sono andato a pescare e per tre volte lei mi ha ricevuto affettuosa e contenta al mio ritorno, poi l’imprevisto.
Il vecchio pulmino che usavamo per il trasporto ha avuto un guasto a meta strada dalla nostra destinazione.
Nulla sembrava poter funzionare più ed è stato necessario chiamare l’ACI.
Per fortuna il guasto si è rivelato una sciocchezza: un fusibile bruciato che aveva mandato in tilt la centralina del pulmino, ma l’attesa dei soccorsi ci ha mangiato molto tempo.
5 € il prezzo del pezzo, 100 quello dell’intervento ed una intera mattinata persa. Ormai la giornata era rovinata e, siamo dovuti tornare alle nostre abitazioni dandoci appuntamento per la domenica successiva.
Davanti alla mia porta ho guardato l’orologio:erano quasi le 2 del pomeriggio.
“Bene!” ho pensato, “Maddalena sarà felice della sorpresa. La porterò a fare una passeggiata e questa sarà la sua felicità.”
Ho aperto silenziosamente la porta deciso a godermi la sua sorpresa nel rivedermi così presto, attraversai con 2 passi il nostro breve corridoio ma lei non era ne in cucina ne in soggiorno.
Perplesso mi sono fermato a riflettere: dove poteva essere Maddalena?
In quel momento ho sentito un rumore come di molle mosse.
“Ma certo!” ho pensato, “Ha pranzato ed è andata a fare un riposino,”
Felice sono corso alla camera … ed ho ricevuto io la sorpresa!
La mia Magda stava scopando con uno sbarbatello che mai avevo visto prima.
-Cosa sta succedendo qui?
Ho domandato con voce incerta.
Al suono della mia voce il ragazzo si è fermato:
-Nu nulla signore, anzi ora me ne vado.
Ma Maddalena lo ha mantenuto fermo al suo posto:
-Aspettami in soggiorno amore, qui abbiamo quasi finito.
Dopoché ha invogliato il suo amante a proseguire nella sua ginnastica,
Preso in contropiede da quella tranquilla risposta non ho trovato di meglio che obbedire e mi sono portato su una poltrona in soggiorno.
Dieci minuti dopo Maddalena mi ha raggiunto avvolta in una leggera vestaglia mentre alle mie orecchie è arrivato il rumore della nostra porta che si apriva e richiudeva (lo sbarbatello se ne era fuggito)
-Come mai tanto anticipo Alfonso? Non ti aspettavo fino a stasera.
-Il pulmino ha avuto un guasto, ma non cambiare discorso: spiegami cosa succede!
-Nulla succede Alfonso, eravamo d’accordo che la pesca era il tuo passatempo e che io invece avrei potuto riprendere quello che mi allietava quando ero ragazza. Così siamo rimasti d’accordo: o sbaglio?
-Ma, ma,tu, tu stai scopando con altri uomini!
-Certo che si, da ragazza questo era il mio passatempo preferito. Non lo sapevi? Prima di sposare te mi sono praticamente ripassata tutti gli uomini validi con cui sono entrata in contatto.
-Ma, ma, ma, ma …
-Anzi devo ringraziarti per la tua concessione: mi mancavano questi amici ed ora sono proprio soddisfatta. Ho un marito comprensivo e posso togliermi qualche sfizio: una soluzione ideale.
-Ma, ma, ma …
-Del resto non sai quanto noioso sia doverti attendere mentre peschi! In questo modo siamo contenti tutti.
Ed abbracciandomi mi ha baciato dolcemente,
La parola mi aveva abbandonato, Sapevo cosa avrei dovuto risponderle, sapevo che il mio compito sarebbe stato quello di alzarmi ed abbandonare la casa promettendo il divorzio ma ero completamente rintontito sia dalla situazione che dal comportamento di Maddalena. Volevo fare qualche cosa (non sapevo cosa) ed invece mi sono ritrovato a rispondere al suo bacio sancendo in questo modo la situazione.
Quindi ora la cosa diventava ufficiale: ogni volto che fossi andato a pescare Maddalena avrebbe potuto portarsi a letto chi avesse voluto.
Un destino terribile mi attendeva: un destino che avrei potuto evitare solo sacrificando il mio passatempo preferito.
Per tutta la settimana ci ho pensato, sia nei momenti liberi che in quelli in cui il lavoro avrebbe richiesto la maggior attenzione possibile da parte mia ed infine mi è sembrato dapprima di intravedere, quindi di cogliere la soluzione migliore.
La mia Magda valeva molto più di una trota. Ero proprio deciso: avrei definitivamente abbandonato il mondo della pesca.
♪ drinn ♪ drinn ♪ drinn: il telefonino suonava.
-Pronto!
-Alfonso sono Mario. Hai sentito della gara di domenica a ****. È la più importante gara stagionale e con una modifica al regolamento tale per cui l’intero bottino sarà nostro. In più gli sponsor hanno stabilito fantastici premi per i gruppi migliori e noi, con te saremmo certi di vincere se non il primo premio (comunque possibile) almeno il secondo o il terzo.
L’entusiasmo di Mario è sempre stato una cosa altamente contagiosa per cui l’idea di rispondergli con un sonoro NO non mi ha neppure sfiorato.
-Va bene Mario: conta su di me! Faremo vedere a tutti la forza della nostra squadra. Insegneremo a chiunque come si pesca.
Ufficialmente avevo accettato le mie corna. Mi rimaneva una sola formalità da adempiere: riferire a Maddalena la mia accettazione, cosa che ho fatto la sera stessa appena andati a letto.
.Magda, sei certa che uno sbarbatello come quello che ho ritrovato in casa sia sufficiente a soddisfare le tue necessità? Domenica avrei una gara ma non voglio saperti delusa.
-Hai ragione Alfonso, ma quello era solo un ragazzino ed io non mi sono voluta fare un amante fisso! Io ti amo ricordatene, non ti concederei mai altre donne ma apprezzo la tua sollecitudine. Domenica mi cercherò un compagno che valga un po’ di più di quella nullità.
E nuovamente mi ha baciato: questa volta con passione.
Che potevo fare?
Ho restituito il bacio, poi la ho completamente denudata ed abbiamo fatto l’amore.

Quello è stato il nostro patto che abbiamo deciso regolasse la nostra vita con una piccola aggiunta:
-Alfonso, non trovo giusto però dovermi liberare immediatamente dei miei giocattoli quando tu torni a casa. Dopo tutto tu peschi fino a quando non sei stanco di farlo. Perché io invece non devo poter scopare fino a quando ad essere stanca non sia io?
L’obiezione era valida, il suo tempo vale certo il mio per cui abbiamo abolito i limiti di tempo.
Da quel momento, ogni volta che sono tornato a casa ho trovato i suoi amici, nudi come mamma li aveva fatti, che girano tranquillamente per casa.
Aprono il frigorifero, si servono a volontà, si fanno il caffè ignorandomi completamente prima di tornarsene in camera a scopare con Maddalena.
Ed io devo stare pure attento a quanto dico perché, invece dei ragazzini. Maddalena si è dedicata anima e corpo a certi pezzi di marcantonio da far paura
A me, ad esempio, è andata male: sono tornato senza aver catturato neppure un pesce.
Meno male che gli uomini hanno perso la coda, altrimenti si noterebbe subito come il mio morale sia basso dalla sua posizione totalmente abbassata.
In questi casi sono pure fortemente stressato e Maddalena stessa dice che, guardandomi in viso lo si capisce.
Ebbene, in queste pessime condizioni basta che io alzi l’ombra di un lamento per scatenare l’aggressività del brutto tipo di turno.
Mi è stato sufficiente dirgli:
-Sta preparando il caffè, ne faccia anche per me.
Che quello si è infuriato e mi ha aggredito prendendomi a pugni:
-Cornuto, cosa credi? Che io sia qui al tuo servizio?
Io non sono mai stato un combattente per cui, non sapendo difendermi, sono andato a sbattere contro la credenza che all’urto si è incrinata.
Il frastuono ha però fatto accorrere Maddalena.
Se io non so combattere lei ne è capace. Eccome!
Pur nuda com’era ha aggredito il tipaccio a pugni e schiaffi e, non appena lui è riuscito a bloccarle le mani ha iniziato coi morsi, costringendo l’uomo a lasciarla:
-Come osi percuotere mio marito? Invece di ringraziarlo questa è la tua gratitudine per il fatto che ti concede di scopare la sua donna? Vattene immediatamente! FUORI DA CASA MIA!
-Lasciami vestire, me ne vado subito.
-Raccoglierai i tuoi stracci in strada ora FUORI vestito o non vestito non ti sopporto più qui dentro,
Ed accompagnatolo uno spintone dopo l’altro alla porta lo chiuse fuori di casa gettando poi immediatamente dopo i suoi vestiti dalla finestra.
Vederla tanto adirata, anzi sconvolta, aveva messo paura anche a me, invece a questo punto si è calmata subitamente.
-Scusalo amore, e perdona me che non ho saputo scegliere. Tu sei mio marito ed io non voglio che ti si manchi di rispetto! Non molto almeno,
Padroni di non credermi, ma la susseguente è stata una delle più belle notti della mia vita.
Ora ero proprio sicuro dell’amore di mia moglie e se tutti quegli uomini prima avevano avuto una qualche rilevanza, almeno a livello di gelosia, ora essi avevano perso ogni consistenza.
Certamente chi si accorse della cosa fu Maddalena stessa.
Da allora non è più stato necessario che io andassi a pescare perche il mio letto fosse occupato!
Ad ogni ora Maddalena si sentiva autorizzata a soddisfare le sue necessità ed io glielo concedevo indulgente.
Tutto per il meglio, però …
Quando torno a casa accaldato e ridotto ad uno straccio tutti questi visitatori potrebbero comportarsi con maggior educazione.
Visto che concedo loro l’uso del mio letto, potrebbero almeno domandarmi se ne ho presi parecchi!
Dovrebbero cercare di salvare la faccia, almeno per tenermi buono!
Io non chiedo molto: mi basterebbe l’ombra di un sorriso.
Quando uno è nelle mie condizioni non si può semplicemente dargli dell’allocco, ma si deve aiutarlo facendogli nel contempo da mamma, da papà e da amico.
Invece questa banda di sbarbatelli vengono ad assaggiare il mio risotto mentre sto mangiando.
Io non protesto, li lascio fare, eppure mi guardano male lo stesso,
Forse dovrei invitarli a sedersi con me.
Scopano mia moglie non mi costerebbe dividere con loro anche il mio pasto ma quello che è troppo è troppo.
Avrò anche in testa più corna di un cesto di lumache ma io non sono un ruffiano.
Già cedo loro la mia stanza, il mio letto, la mia donna e le mie ciabatte, ma ora sono giunto al limite: li trovo anche al gabinetto e, se provo a sbatterli fuori di casa cominciano a strillare come matti.
Maddalena, dopo le prime volte in cui è dovuta intervenire ora assiste indulgente ed io resto solo contro il pistola di turno e devo stare estremamente attento. Dopo quella volta ho imparato la lezione: io lo ho buttato fuori di casa e quello mi ha fregato i pesci.
Posso comunque essere contento se, dopo che son riuscito a metterli alla porta quelli non cominciano a cantare la solita canzone: “♫ ♫ Al capostazione le corna♪♫♪crescono ogni volta che fischia ♫♫”
Mario è il mio migliore amico e lui è proprio un capostazione!

Fine


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